Viaggi di versi
Viaggi diversi
Laboratorio di poesia
(a cura della Prof.ssa Stefania
Clerici,
con alunni delle classi I A, I B, I C, II C, I D, I E, II D, III A, III C, III E)
con alunni delle classi I A, I B, I C, II C, I D, I E, II D, III A, III C, III E)
Abbiamo
cominciato un “viaggio poetico” tra mari di versi e parole: le vele sono le
liriche che leggiamo (spaziando tra vari argomenti e periodi), i remi sono
immagini artistiche e fotografie in tema, che ci ispirano per scrivere.
La traversata è
leggera: infatti
“Non esiste un
vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che si impenna –
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio –
tanto è frugale
il carro dell’anima.”
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che si impenna –
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio –
tanto è frugale
il carro dell’anima.”
(Emily Dickinson)
(Foto di Fernando Mattaboni)
Che cos’è la poesia?
Prima di tutto ci
siamo chiesti che cosa sia la poesia: Donatella
Bisutti la paragona a un paio di occhiali che, infilati sugli occhi, ci
regalano una nuova visione del mondo.
è un modo artistico per
esprimersi
unisce fantasia e realtà
è un racconto che rilassa
è un canto e un’arte
è la bocca per la nostra mente
è inchiostro che viene dal cuore
è un pezzo di foglio con tante emozioni
è un prato per la nostra
immaginazione
unisce la penna al cuore
(Classe II D)
Quali altre parole ti richiama il termine “poesia”?
Emozioni immaginazione
passione
libertà colori fiori
gioia amore tristezza
viaggi
(Classe I D)
Il sogno è un deposito di oggetti smarriti
(Le greguerias di Ramon Gomez de la Serna)
(Le greguerias di Ramon Gomez de la Serna)
Greguerias significa
“schiamazzi”, “rumori”.
Sono piccole
composizioni scritte dal poeta spagnolo Ramòn Gòmez de la Serna (1888 – 1963),
che ci permettono di vedere le cose con altri occhi: metafore, giochi di
parole, tocchi di umorismo illuminano una galassia di piccoli grandi oggetti,
lettere, animali, strani personaggi, che vengono accostati con associazioni
strane e fulminanti, mai scontate.
Anche noi abbiamo pensato ad accostamenti particolari, guardando le
fotografie di paesaggi innevati e autunnali di un vecchio calendario.
La neve
La neve è zucchero filato
che rende felici
tutti i bambini del mondo.
(Alice Di Cataldo)
L’autunno
L’autunno riveste il terreno
con un tappeto di vari colori
e con le sue luci
m’illumina come un amico.
(Clarence Lacerna)
La barba di
Babbo Natale
La neve è bella
come la barba di Babbo Natale.
(Bruno Guanca)
fioriscono ogni anno con amore,
quando li guardi
sembra che le splendide giornate invernali
siano ancora più belle.
(Claudia Don)
Tappeto di
colori
L’autunno è come il mio miglior amico,
l’autunno accarezza la terra
con un tappeto di vari colori.
(Clarence Lacerna)
Abbiamo anche cercato di guardare con uno sguardo nuovo gli oggetti che
abbiamo ogni giorno sotto gli occhi.
La penna è una corda
per scrivere la sua storia.
(Martina Megla Ibarra)
L’evidenziatore
L’evidenziatore sottolinea, gira
e gioca con i colori
che ci dà il mondo.
(Delise Caraviello)
La gomma
La gomma è come un bene prezioso:
cancella tutti i nostri brutti pensieri
e ci fa andare avanti
nella vita.
(Michael Accolla)
La bottiglia
La mia bottiglia
è sempre vuota,
ma è grande e bella,
è la mia amica,
la porto sempre con me
e abbiamo visto insieme tante città.
(Giulia Cammisa)
Il quaderno
Sul quaderno puoi scrivere tutto
e svuotare la mente
come vuoi.
(Noemi Prestifilippo)
Un libro
Un libro è un mondo di fantasia
dove puoi viaggiare
e incontrare personaggi mai visti.
(Nathalie Benitez)
L’astuccio
colorato
Un semplice astuccio
si accende come una luce
con dei bei colori.
(Gabriel Cudorovic)
La penna e
l’inchiostro
La penna con l’inchiostro
la puoi usare in ogni posto,
puoi disegnare
persino un mostro.
(Mark Sahagun)
L’evidenziatore
L’evidenziatore è storto
come la torre di Pisa.
(Jonathan Naula)
Saturno -
temperino
Saturno è un temperino
con attorno una sciarpa.
(Andrei Strugari)
Il libro di
storia
Il libro ha la copertina gialla
come il sole,
ma la storia
non sempre fa luce.
(Gabriele Mazza)
Un semplice
quaderno
Un semplice quaderno colorato,
pagine bianche,
ma in loro vedo me
da piccola,
quando tutto era più semplice,
eravamo tutti noi, lì…
Adesso sempre più lontani,
ma affronto le cose
con forza…
(Martina Procopio)
Le coperte
Le coperte coprono tutto
come nuvole nel cielo.
(Rosela Empeno)
L’astuccio
L’astuccio sembra un diario
dove puoi mettere
i segreti del mondo.
(Linda Zhao)
L’astuccio è una barca
che naviga
dove scrivono gli studenti.
(Christian Celestino)
L’astuccio – casa
L’astuccio è come una casa:
puoi mettere
tutto quello che ti serve.
(Thomas Stepich)
Il latte della colazione
Il latte è un fiume
di acqua bianca
con i biscotti a forma di fiori
come ninfee.
(Diego Calonge)
Sei come la mia casa:
fuori è molto tranquilla,
ma all’interno è movimentata
come una scintilla.
(Marco Renderos)
La luce
La luce è bianca
come la luna.
(Sharia Alam)
Le nuvole
Le nuvole sono batuffoli
di cotone
che tappezzano il cielo.
(Lorenzo Ertola)
L’erba
L’erba è la coperta
del mondo.
(Lorenzo Ertola)
Il libro è muto e parla
Il libro che si apre e si chiude
che sta muto e parla
ti porta in un mondo
pieno di sogni.
La lettera A
La lettera A
è la Torre Eiffel dell’alfabeto.
(Meryam El Idrissi)
La lettera C
La lettera C
è la luna dell’alfabeto.
(Meryam El Idrissi)
La lettera H
La lettera H
è la scala rotta dell’alfabeto.
(Lorenzo Ertola)
La luce
Le nuvole
L’erba
Il libro è muto e parla
La lettera A
La lettera H
Sopra la città
(I
plazer di Dante e Nasos Vaghenàs)
(Marc Chagall, Sopra
la città, 1918, Olio su tela di 56 x 45 cm, Galleria Tretyakov)
Nel Medioevo
molti poeti scrissero plazer, componimenti
in cui si elencano situazioni piacevoli,
cose desiderate e gradevoli; se dunque Dante avrebbe voluto parlare sempre d’amore con i suoi amici e le innamorate, viaggiando per mare su una nave magica, anche il poeta neogreco Nasos Vaghenàs (1945) sogna un quadro di Chagall, un caffè caldo al mattino, ma soprattutto di star vicino alla donna amata con “la mia mano sul tuo viso”.
cose desiderate e gradevoli; se dunque Dante avrebbe voluto parlare sempre d’amore con i suoi amici e le innamorate, viaggiando per mare su una nave magica, anche il poeta neogreco Nasos Vaghenàs (1945) sogna un quadro di Chagall, un caffè caldo al mattino, ma soprattutto di star vicino alla donna amata con “la mia mano sul tuo viso”.
E noi cosa sogniamo? Che cosa ci piace?
La notte
Guardavo la mia città
nella notte
mentre volavo tra le
stelle pensando
a quanto è bella la mia
vita…
(Marco Renderos)
Vorrei saper volare,
volare sopra la città
nel silenzio più assoluto.
Libera nel cielo azzurro
che libera i miei
pensieri.
(Alice Di Cataldo)
Saltando dalla punta
dell’edificio più alto della città
non penso all’oscuro,
perché con te sono al sicuro.
(Hadir Scotti)
Il mare
Il mare è nero…
Nero come il nulla,
nero come la notte,
buio di tempesta.
(Melissa Di Ceglie)
Toti Scialoja e i suoi animaletti
Toti
Scialoja (1914 – 1998) fu un grande pittore che si accostò al mondo della
poesia per amore delle rime e delle sue nipotine: infatti, in occasione di un
viaggio a Parigi per impegni artistici, iniziò a scrivere bellissime lettere
alla moglie con filastrocche e disegni popolati di animaletti strani e
bizzarri, che incantavano le bambine; poi scrisse anche liriche per adulti, ma
continuò a coltivare il gusto per i giochi linguistici, l’ironia e l’autoironia
che caratterizzavano le prime liriche, popolate da “talpe che ballano il
tango”, “zanzare senza zeta”, “cani di Francia che, quando abbaiano, vogliono
la mancia” e tanti altri personaggi di un mondo ridente e pensoso al tempo
stesso.
Anche
noi abbiamo provato a imitare Scialoja, dopo aver visto alcuni filmati di
animaletti bizzarri e simpatici.
Un gatto pazzerello
ha portato l’ombrello
in una giornata
in cui il sole splende ancora.
Il gatto si è arrabbiato,
perché non l’ha utilizzato.
Appena tornato a casa,
scoppia una tempesta:
il gatto ora non sa
se sentirsi fortunato o no.
(Camila Chen)
Il gatto e la pasta
Il gatto non ama la pasta
e continua a gridare:
«Basta, basta!».
Poi, guardando il mare,
si sente già male.
(Hadir Scotti)
Una zebra
C’era una zebra
che volteggiava
su una nuvola
e che mangiava lo zucchero filato.
(Francesco Tellini)
(Edward Lear, A book of nonsense)
Limerick è il nome di una città
irlandese, ma anche di un particolare tipo di componimento “nonsense”, reso
famoso da un poeta e pittore inglese dell’Ottocento, Edward Lear (1812 – 1888).
Nei suoi versi un mondo strano e ridente è popolato da personaggi bizzarri che
compiono azioni originali o senza senso.
Le
sue filastrocche e i disegni che le accompagnavano fecero divertire i figli del
conte di Derby (presso il quale lavorava), ma hanno ispirato anche noi.
In
uno dei suoi viaggi Lear giunse pure a Milano (dopo aver trascorso alcuni giorni sul Lago di Como) e il 4 Ottobre 1837
disegnò la cattedrale e la Piazza del Duomo.
(Matita, gessetto, inchiostro e bianco di Cina su carta grigia,
Government Art Collection, Roma, Ambasciata Britannica)
Un cane
C’era un cane
che incontrò un pane,
chiacchierarono senza sosta
fino ad arrivare alla costa,
scoppiò un incendio,
ma continuarono per un decennio.
(Hadir Scotti)
Il cane e la nuvola
C’era un vecchio cane
che parlava
e una nuvola lo pescò,
facendolo cadere dalle nuvole.
(Marco Renderos)
Il fuoco e la cenere
La cenere si accumula
e traballa,
rossa come il fuoco
e intanto balla.
(Melissa De Ceglie)
C’era un ragazzino di Milano
che veniva chiamato da tutti
“lo strano”,
perché andava in giro
facendo capriole,
mentre mangiava delle cipolle.
(Camila Chen)
L’amore
L’amore è astratto,
ma lo senti col tatto.
Col tuo tocco
mi sento mezzo tonto,
il tuo sorriso
è così pericoloso,
perché mi fa battere forte il cuore
e non sento timore.
(Hadir Scotti)
Aspettando la primavera
“Stanno
al buio, al freddo, sotto una copertina di neve. Ma non dormono, si preparano a
diventare crocus, lilium, amaryllis… Una poetessa ci conduce nella magia
paziente della terra che culla i fiori. E i bei pensieri” (Io donna
Winter, 2017).
Su una rivista abbiamo letto un bell’articolo di
Vivian Lamarque sull’elogio della pazienza dei bulbi e sulla “sacralità
dell’attesa”: la poetessa scrive: “Novembre, ci siamo. Fossi un bulbo, mi
rimboccherei la copertina di terra fin sopra le orecchie. Dormite impagabili,
non potete immaginare quanto belle, e con la prospettiva presto di rispuntare,
fiorire, persino a volte profumare.”.
(Foto di Erika Clerici)
I tulipani
I tulipani,
quando crescono,
fanno fiorire tutto il mondo.
(Rafael Averion)
Tulipani
Hanno striature fiammeggianti
e colori sgargianti,
hanno stili vigorosi e un po’ vanitosi
che ti accendono una fiamma
in mezzo al dramma.
(Hadir Scotti)
I rossi tulipani
I rossi tulipani
con la loro bellezza
colorano il mondo
con gran gentilezza.
(Marco Renderos)
Un narciso
Un narciso
fa fiorire un sorriso
e un tulipano
illumina il giardino.
(Nathalie Benitez)
D’inverno
L’aconito di colore giallo
sboccia in pieno inverno,
per questo non teme il freddo,
diffonde un profumo intenso di miele,
ricopre il prato bianco
con i suoi amici
e con il giallo intenso
dei petali.
(Labiano Rhian Jerica)
Poesie
di pietra
Accanto a importanti artisti, vogliamo nominare
anche una piccola grande poetessa, Nadia Nencioni (1984 – 1993), vittima
dell’attentato di via dei Georgofili a Firenze, ricordata con una sua lirica
che non può non restare scolpita nei pensieri dei passanti.
Abbiamo guardato qualche fotografia di località
pittoresche, degne di essere celebrate da bellissimi versi e abbiamo immaginato
di scrivere anche noi delle poesie che potrebbero essere incise su targhe di marmo
da posizionare in quei luoghi.
Sul mare
In quel bel paesaggio
c’è un palazzo
che si affaccia sul mare
e si vede tutta la città
grande e molto colorata
e si vede l’orizzonte
del mare blu
e un’altra città
bellissima,
anche quella
con un altro enorme
palazzo
che fa compagnia al cielo,
per non farlo stare solo.
(Diego Lopez)
Il mare
illuminato dal sole,
le colline bagnate dal
cielo,
l’Andalusia non è un
sogno,
è un luogo vero.
(Marco Renderos)
Madrid
Un paesaggio meraviglioso
nel tramonto del sole,
nel tramonto del giorno.
(Sofia Weng)
Barcellona
Barcellona è tutta dipinta
e un po’ disegnata,
è di colore vivace
che non sembra tenace,
sorride sempre ai suoi
visitatori
in mezzo ai fiori.
(Hadir Scotti)
Chenonceau
Città meravigliosa
e misteriosa.
Troverai una sorpresa
inaspettata
con gioia e fantasia
appena piantata.
Un fantastico monumento
affacciato sull’acqua,
con un bel verde
cresciuto proprio qua.
(Camila Chen)
C’è chi prova trasporto
quando legge una poesia, chi si fa trasportare
da una lirica in altri mondi, ma ci sono anche composizioni sui mezzi di trasporto,
perché di un viaggio conta ogni
attimo e non solo l’arrivo: spesso si parla quindi di scritture e diari di tour
reali o immaginari, ma ci sono anche poesie su ciò che usiamo per spostarci:
bus, tram, filovie, passanti, treni…
(Foto di Fernando Mattaboni)
La raccolta di poesie di Giancarlo Consonni (1943), intitolata
Filovia, inizia proprio con un
viaggio attraverso Milano sui mezzi pubblici, ma anche Umberto Fiori (1949) parla
di passeggeri e stazioni, d’altro canto ci sono stati treni che hanno ispirato
anche scrittori e registi, come l’Orient
Express o la linea Transiberiana.
C’è un treno
rosso
come il sole
che illumina le meraviglie
dei monti.
Anche gli animali si
stupiscono,
ma non sanno che cosa sia.
(Nathalie Benitez)
Su un treno
Seduta su un treno,
dal finestrino
osservo.
Osservo il cielo,
azzurro e pieno di
schizzi bianchi.
Osservo il prato
pieno di fiori di tutti i
colori,
Osservo il lago,
limpido e sfumato:
sono in paradiso.
(Alice Di Cataldo)
Joshua e la bicicletta
Il vecchio Joshua
pedalava su una bicicletta
tra le strade,
con una cuccia blu
e la sua bandiera,
fissata sul retro della
bici bianca,
calze bianche,
camicia rossa,
barba e baffi:
sembrava pedalare
sulle strade della
felicità.
(Francesco Tellini)
Auto colorate
Le auto colorate
con grande fantasia
dipingono le strade
piene di allegria.
Gli aerei sopra le nuvole
che volano nel cielo
fanno sognare tutti
in un mondo tutto vero.
(Marco Renderos)
Le mongolfiere
Le mongolfiere,
grossi palloni colorati:
da lì si osserva il mondo,
facciamo compagnia alle
nuvole,
per farle stare meglio,
da lì si vede il sole
splendente
che ci saluta
e il cielo che ci accoglie
con un caloroso abbraccio,
da lì si vedono le
montagne
ricoperte di neve
che sembra zucchero,
di notte da lì
si ammira la città
piena di luce.
(Diego Lopez)
Una barca
Una luce verdeacqua,
la luce nel cielo
e una barca nell’acqua,
un cielo sgargiante
e un paese gigante,
una luce con dignità
e un mare oscuro
senza pietà.
(Hadir Scotti)
L’albero della speranza
Gli
alberi sono poesie viventi e inni alla vita, un albero in particolare è
diventato un simbolo di speranza e rinascita nel 2011, in Giappone: un
catastrofico tsunami distrusse anche il famoso sito naturalistico costiero di
Takata – Matsubara: della stupenda pineta di circa settantamila piante rimase
in piedi solo un albero, che venne poi curato, studiato, fotografato, ammirato,
ma purtroppo le sue radici rimasero a lungo immerse nell’acqua, nonostante i
tentativi di mantenerlo in vita. L’albero venne tagliato e preservato con
processi artificiali, per poi ricollocarlo nella sua posizione originale, come
una scultura. Inoltre, prima che succedesse l’irreparabile, vennero eseguiti
degli innesti con rami prelevati dal pino e sette piante stanno crescendo con regolarità.
L’albero della speranza continua a vivere!
Abbiamo letto la storia poetica dell’albero della speranza, raccontata
dallo scrittore e poeta Arai Man (1946), abbiamo ammirato le fotografie che
corredano il testo e osservato altre immagini sulle piante, come le
riproduzioni delle acquaforti dell’artista Federica Galli: molte sue opere che
ritraggono alberi sono state esposte ultimamente a Milano nella mostra Storie di radici.
(Federica Galli, L’olmo di
Campagnola, Acquaforte, 1997, mm 499 x 493, tiratura in 90 esemplari)
Ombre e luci
In un paesaggio scuro
c’è un uomo:
sta guardando gli alberi,
c’è un castello
vecchio e distrutto,
ci sono muschi, fiori,
ombre, profumi
e un albero che illumina
tutto.
(Sofia Weng)
Se fossi un albero
Se fossi un albero
darei i miei rami alla
luce,
consolerei i bambini
dando un pezzetto della
mia corteccia
e accarezzandoli
con le mie radici
sporgenti.
(Alice Di Cataldo)
L’inverno tra gli alberi
L’inverno è arrivato,
io e i miei compagni
siamo pieni di neve.
Vedo le strade bianche
come un unico tappeto.
(Rhian Labiano)
L’albero solitario
Che brutto essere da soli
senza amici e parenti
e con la voglia di
rivederli!
La stanchezza, causata
dalla solitudine,
mi porta a pensare:
la vita mi illude.
(Marco Renderos)
Uniti e amici
Tutti i giorni
qui in mezzo agli altri
alberi
del bosco,
per sempre uniti e amici.
(Francesco Tellini)
Poesie di luce
Ci sono poeti che usano le parole come scintille
di luce e pittori che fanno parlare anche le ombre, come Caravaggio:
l’importante esposizione a Palazzo Reale (Milano) ci ha fornito lo spunto per
ammirare qualche suo quadro sul sito della mostra. Ci hanno poi incantato le
opere di un’artista più contemporanea: Sonia Maria Luce Possentini che, con
molta delicatezza, ha tradotto in immagini le illuminazioni della poetessa
Sabrina Giarratana (1965).
Sulla scia luminosa dei capolavori di Caravaggio e di
liriche che parlano della luce dei capelli, del lampo di un’idea o del “mare
innamorato che illumina a giorno”, anche noi abbiamo composto “poesie di luce”!
Sulla luce
La notte è scura
e la luna pura,
illumina le strade
con la neve che cade.
Il fuoco ti coglie
e il ghiaccio si scioglie.
(Nathalie Benitez)
Luce nella notte
Nel buio della notte
vedo una luce.
È una luce molto strana,
una luce che m’illumina il cuore,
facendomi sognare
un mondo più bello.
(Alice Di Cataldo)
Poesia sulla
luce
Di notte la città
viene ricoperta da un buio intenso,
ma nel cielo brillano le stelle
come se fossero diamanti.
(Rhian Labiano)
Luce
La luce illumina
le case gli edifici i palazzi,
la luce ci fa vedere tutto,
la luce riscalda
e fa crescere i fiori.
(Rafael Averion)
La luce è vita
La luce è energia
e rende tutto vivace,
la luce è vita,
anche nella notte più buia
la luce risolve tutto
come un supereroe,
ma, senza luce,
tutto è come se fosse
nero nero nero nero,
senza luce si vedono le tenebre,
come se fossimo in un’altra dimensione.
(Diego Lopez)
Gioie di versi e gioielli
“Il gioiello è un «tatuaggio tattile» del nostro corpo con la
caratteristica d’essere, se lo si vuole, velocemente rimosso”, così l’artista
Battista Luraschi (1951) definisce i gioielli in una prosa lirica piena di
poesia che ha accompagnato la sua mostra Bijoux, tracce per un modello d’ornamento, esposta al “Mac”
(Museo di Arte Contemporanea), di Lissone, in occasione del “Premio Lissone
Design 2017”. Per le sue creazioni l’artista non usa “perle, diamanti e nemmeno
sottile filigrana d’oro, ma il più comune polipropilene abbinato al p.v.c. a
specchio e qualche bottone automatico”, così che “colore e vita s’accompagnano
spesso in un eccesso d’emozioni, alla ricerca di particolari che intrecciano i
sogni con i propri bisogni. […] Non ci sono materiali preziosi ma solo segni
creativi nello scorrere del tempo”. (Battista Luraschi)
(Foto
di Fabio Meda)
Abbiamo guardato qualche
immagine della mostra e ci siamo fatti ispirare dallo scritto poetico
dell’artista, per passare poi dalla contemporaneità ad altre epoche del
passato, durante le quali invece i gioielli non assumevano delle forme così
essenziali (come nelle opere di Luraschi), ma erano grandi, raffinati e
vistosi, per celebrare i loro nobili
proprietari.
E nel settembre 2017, con
“Milano XL, la festa della creatività italiana”, è stata proprio celebrata la
maestria nell’arte orafa con un’installazione chiamata il “Salotto delle
Gioie”: una selezione di capolavori della storia dell'arte (dagli affreschi di
Pompei alle tele di Boldini) componeva una galleria di ritratti sulla parete
esterna di una struttura ottagonale, posizionata al centro della Galleria
Vittorio Emanuele. Donne e uomini di tutte le epoche e rappresentati da vari
artisti erano raffigurati con gioielli di perle, diamanti, rubini, ori e pietre
preziose, ricostruiti tridimensionalmente per esaltarne l'effetto visivo.
All’interno dell'ottagono riluceva una raffinatissima mostra di gioielli.
Abbiamo guardato qualche
immagine della mostra e ci siamo fatti ispirare dallo scritto poetico
dell’artista, per passare poi dalla contemporaneità ad altre epoche del
passato, durante le quali invece i gioielli non assumevano delle forme così
essenziali (come nelle opere di Luraschi), ma erano grandi, raffinati e
vistosi, per celebrare i loro nobili
proprietari.
E nel settembre 2017, con
“Milano XL, la festa della creatività italiana”, è stata proprio celebrata la
maestria nell’arte orafa con un’installazione chiamata il “Salotto delle
Gioie”: una selezione di capolavori della storia dell'arte (dagli affreschi di
Pompei alle tele di Boldini) componeva una galleria di ritratti sulla parete
esterna di una struttura ottagonale, posizionata al centro della Galleria
Vittorio Emanuele. Donne e uomini di tutte le epoche e rappresentati da vari
artisti erano raffigurati con gioielli di perle, diamanti, rubini, ori e pietre
preziose, ricostruiti tridimensionalmente per esaltarne l'effetto visivo.
All’interno dell'ottagono riluceva una raffinatissima mostra di gioielli.
La donna e il cigno (guardando una fotografia del quadro Leda di Michele di Ridolfo Ghirlandaio)
In mezzo all’oscurità,
una donna
vestita di rosso, con una
collana nera
si volta.
Il cigno, tutto
arrabbiato,
il becco allungato,
si gira,
la guarda
e sorride come non ha mai
fatto prima.
(Alice Di Cataldo)
Luccica il
diamante,
la luce si espande,
brilla con gioia
e grida con gloria.
(Nathalie Benitez)
Argento e perline
Una mini circonferenza
tutta d’argento.
Collezionista di perline
e ciondoli preziosi.
Raccoglie tutti i cuori
che lo circondano.
Alla fine emana amore
a chi lo possiede.
(Camila Chen)
Un
braccialetto puro
di colore duro
senza pietà
che vive per l’eternità,
sembra un serpente,
ma alla fine
è un pendente.
(Hadir Scotti)
I gioielli
I gioielli sono belli
più dei ruscelli,
i gioielli sono il simbolo
dell’amore
che non si spezza mai.
(Bryce Bautista)
Un braccialetto d’oro dimenticato
Un braccialetto d’oro
in mezzo al ghiaccio.
Cadono le gocce di
pioggia,
tra poco il ghiaccio si
romperà,
il braccialetto è solo
in mezzo alla pioggia,
nessuno gli fa compagnia.
(Sofia Weng)
I tuoi occhi
I gioielli sono belli
e preziosi
come i tuoi occhi.
(Clarence Lacerna)
Oh che bel castello!
Ci
sono posti magici, legati ai ricordi o ai sogni: ad esempio, la poetessa Bianca
Tarozzi (1941) ha scritto su un suo luogo del cuore una lirica, intitolata Castello: vi
andava a giocare con un’amica da bambina e da adulta l’ha celebrato in una
composizione evocativa, piena di nostalgia e affetto.
Ispirati da questi versi
e da un filmato sui segreti del nostro milanese Castello Sforzesco, abbiamo
iniziato a scrivere anche noi poesie sul tema.
Vorrei avere
un castello
in cui giocherellare
con un ponte sul quale
sognare.
Vi passerei tanti bei
momenti
che rimarrebbero nel mio
cuore.
(Mark Sahagun)
Castello
Tra le mura di un castello
nessuno si sente parlare,
si sente solo il vento
incantato
che ascolta ricordi e
pensieri
che rimangono sospesi.
(Martina Procopio)
Un mantello di nubi
Oh mio castello,
così bello
con sopra un mantello
di nubi.
(Andrei Strugari)
Macedonie
di poesie
(Filippo Cristini, La zona, the area, 2017, olio su tela,
160x200 cm)
I
grattacieli e le luci artificiali o la campagna e i cieli aperti e stellati, il
rombo delle auto o il profumo della terra e delle stagioni: la città e la
campagna sono state rappresentate nei loro multiformi aspetti o nel rapporto
che le lega e le contrappone in tante poesie; ne sono state selezionate alcune
tra quelle scritte da Giovanni Pascoli, Emily Dickinson, José Marti, Federico
Garcia Lorca, Maria Luisa Spaziani, Luciano Erba, Vivian Lamarque, Giancarlo
Consonni e Umberto Fiori.
In
classe ognuno ha letto una lirica diversa da quella dei compagni e ha scelto un
verso che gli sembrava significativo, poi abbiamo trascritto tutti i versi,
stabilendo noi l’ordine, in modo da formare una nostra nuova composizione di
classe.
La rosa bianca
coglierò per te,
la pioggia gentile
controluce a un tramonto,
quando la valle è piena
d’oro
un ragazzino ti prende
per mano verso un viaggio sconosciuto.
La luna va più lentamente,
le cavallette sole
sorridono,
tace il lamento del
cuculo,
l’antico canto del grillo
si spegne nel campo,
tutto il tempo ha parlato
la miglior favella
e quella è la tua casa
e per il crudele che mi
strappa il cuore con cui vivo:
occhi contro occhi buio,
il sole in alto è sotto
il fumo che sale;
per svegliarmi ripasso il
latino,
ci sono tutte le lingue
del mondo.
L’acero indossa una
sciarpa più gaia,
lascio tutto il cuore mio,
in silenzio ognuno.
(Classe I D)
Tra
demoni e angeli
Abbiamo continuato a “giocare” coi versi della “poetessa dei
Navigli”, Alda Merini, alla quale sono dedicati anche tanti concorsi di poesia
(come Educare, organizzato
dall’Istituto Comprensivo e dal Gruppo Sportivo “Via Pareto”, al quale
parteciperemo anche noi).
In tante liriche della Merini, ma soprattutto nella raccolta La carne degli angeli, s’incontrano e si
scontrano il cielo e la terra, gli angeli e i demoni, “l’inferno vivo della
mente” e “il palpito di una rinascita”, ma su tutto domina “la poesia [che] è
amore”.
Abbiamo quindi “riscritto” alcuni versi della poetessa sul tema
degli angeli e dei diavoli, versi precedentemente selezionati e presentati
dall’insegnante su cartoncini azzurro cielo con riproduzioni di alcune delle
tante opere artistiche, ispirate anch’esse dai misteriosi “messaggeri”: questo
è infatti il significato della parola greca ánghelos, dalla quale deriva il nostro termine
italiano: anche noi, con la fantasia, ci siamo librati in volo tra le opere di
Raffaello, Rosso Fiorentino, Guercino, Leonardo, Beato Angelico, Melozzo da
Forlì, Bouguerau…
La poesia è amore.
Ci sono donne e uomini
che sognano l’amore.
Niente c’è da capire
dell’uomo se non c’è un angelo a guidarti,
l’angelo è vigoroso come
un eroe.
Gli angeli, fiore che
nasce nella carne.
Angeli che tornano a
baciare le labbra dimenticate.
Angeli, il vostro occhio
è cieco e vede tutto.
Angeli, voi dividete le
parole buone da quelle cattive.
Geni universali del bene.
Potesse l’uomo avere una
sola delle vostre ali per volare in alto!
Voi che volete condannare
Dio senza sapere niente,
angeli e demoni che ci
perseguitano,
angeli e demoni
combattono nel nostro corpo.
Così l’angelo si fa
demone e il demone si fa angelo,
nel sagrato della mia
pace voi angeli volate.
Da un’umile farfalla può
nascere un angelo fiorito
il suo volto è un nido
d’aria.
Angelo che dimora ovunque
e sconfigge la malinconia
nella notte
angelica.
(Classe III A)
Voi angeli
Sul sagrato della mia
pace voi angeli volate,
angeli, fiore che cresce
nella carne,
uccelli che cercano
orizzonti,
salverete le parole di
pace,
voi che annunciate
l’eterna felicità e ci liberate dal corpo,
voi navigate nei cieli
aperti dei nostri limiti,
angeli, il vostro occhio
è cieco e vede tutto,
angeli battaglieri che
entrano nelle foreste delle passioni,
angeli che si oppongono
alla foschia delle genti,
gli angeli medicano le
piaghe di colui che cade.
Ci sono donne e uomini
che sognano l’amore,
mentre la poesia è
distanza
tra corpo e corpo,
mentre la poesia è amore.
(Classi I A, I C, I E,
III C)
Occhi di speranza e mani di salvezza
Gli angeli, Alda Merini e Lucio Dalla hanno continuato a ispirare poesie e disegni: infatti i giovani poeti in erba hanno anche ascoltato la canzone del cantautore bolognese “Se io fossi un angelo” e le note li hanno guidati nella scelta di colori e
Angeli puri e buoni
La canzone degli angeli
Angelo
Gli Angeli
Danza di Amorini
Cupidi
Angelo musicante
Angeli venite a me
Angelo musicante
Gli angeli
Angeli
Occhi di speranza e mani di salvezza
Angeli,
voi conoscete la malinconia dell’uomo,
che da mille anni vorrebbe mettere le ali.
Angeli in fuga verso la beatitudine,
che si oppongono alla foschia delle genti.
Angeli battaglieri, entrate nelle foreste delle passioni,
voi annunciate l’eterna felicità!
Angeli,
scorrono come l’acqua al di là dell’Universo,
angeli tornano a baciare labbra dimenticate.
Angeli che libereranno i piedi dell’uomo,
salveranno le parole di pace.
Angeli fiori che crescono nella carne
del tutto ignari della nostra esistenza.
Angeli,
il vostro volto è un nido d’aria
attraverso il quale trovo il mio nulla.
In realtà ero un angelo che dimoravo ovunque.
Gli angeli che eravamo.
(Classe II C)
Gli angeli, Alda Merini e Lucio Dalla hanno continuato a ispirare poesie e disegni: infatti i giovani poeti in erba hanno anche ascoltato la canzone del cantautore bolognese “Se io fossi un angelo” e le note li hanno guidati nella scelta di colori e
composizioni fantasiose.
Angeli che potete essere cattivi o buoni.
Angeli che siete delicati come un neonato.
Angeli che siete leggeri
e quindi in grado di volare.
Angeli che siete così teneri
e diffondete il sentimento d’Amore
con una sola freccia.
Voi che ci date un senso di protezione come foste degli eroi.
(Giorgia Caza)
Angeli puri e buoni
Voi angeli che vivete spensierati tra la natura,
alberi folti e colombe innamorate,
lassù nel colorato paradiso
donde vengono i nostri protettori e i nemici dei
demoni.
Voi angeli limpidi puri e belli come l’acqua di una
sorgente,
sempre spensierati, parete dei bambini sorridenti e
felici
sempre pronti a giocare e divertirvi,
vi preparate per festeggiare.
Voi angeli pieni di anima
guardate dall’alto sulle nuvole il nostro mondo
e il solo vostro sguardo
fa innamorare persino i demoni.
(Alessandro Beffasti)
Angelo sacro
Suoni una musica che fa sparire tutte le cose
infelici.
Tutti sono affascinati dalla tua musica
e piano piano si addormentano.
(Ming You)
L’Angelo
L’Angelo
L’Angelo è triste.
L’Angelo ha fame.
L’Angelo suona.
L’Angelo è solo al buio.
L’Angelo è abbandonato come molte persone al mondo.
L’Angelo pare stanco e assonnato.
Quell’Angelo bianco con le ciocche d’oro.
(Giovanni Jiang)
La canzone degli angeli
Creature bianche come la neve
siete attorno alla Vergine
e al suo bimbo che dorme.
Angeli che suonate e cantate
creando una melodia indimenticabile
che trasmette serenità e gioia.
Questo è l’amore della madre e degli angeli
protettori.
(Ma Alexia Villanueva)
Angelo
Tu che sei pensieroso
tu che sei tranquillo
tu che sei sereno
tu che pensi e osservi.
Ispiri pace e serenità
con le ali verdi e rosse
e i capelli d’oro
come un campo di grano.
(Alessandro Minonne)
Gli Angeli
Angeli paffuti e biondi
guardano beati
nuvole bianche e grigie
mentre ascoltano la musica celeste.
(Moussa Zakhary- Ahmed Haggag- Ahmed Hussein)
Danza di Amorini
Angeli che dividete le parole buone da quelle
cattive
angeli che danzate
angeli che avete le ali trasparenti come farfalle
angeli che trasmettete pace
angeli che volate sul cielo celeste
angeli che diffondete l’amore.
(Hu Stella)
Cupidi
Angeli biondi e nudi
con ali colorate come l’arcobaleno
lanciano una freccia d’amore
e guardarli mi rende felice e innamorato.
(Francesco La Quosta)
Angelo musicante
Angelo,
lucente come una stella
con la tua sinfonia delicata
indichi il cammino dell’uomo
e riempi di speranza il suo cuore
affinché non possa cadere vittima del male.
(Domenico Sacco)
Angeli venite a me
Angeli venite a me,
voi creature del bene
che siete l’invidia e il desiderio dell’uomo.
Venite a me esseri della pace
che dividete l’ira dalla serenità.
Voi angeli dell’amore spogli di ogni peccato
che dimorate ovunque
venite a me a scacciare i demoni dall’umanità.
Tra queste lotte, tra queste stagioni orrende
di sangue e di morte
di morte e di pace
voi vivrete.
(Francesca Nekoula)
Angelo musicante
Tu, angelo musicante
con i capelli ricci e biondi
orgoglioso del tuo violino
che suoni giorno e notte
guardando in lontananza
mi trasmetti la voglia di suonare con te.
(Giovanni Wei)
Gli angeli
Così nudi e naturali
vivono sulle nuvole in paradiso.
Invisibili come il vento,
portatori di buone notizie.
Litigano continuamente con i demoni.
Ci difendono dal male e ci inducono sulla strada
del bene.
Angeli che danno una sensazione di
spensieratezza.
(Chiara Beltrami)
Angeli
Angeli dai capelli biondi come il miele
che ci guardate da lassù,
indicateci la strada della vita eterna,
del sorriso vero e della felicità infinita.
Angeli dal cuore d’oro come quello di Dio
che ci seguite da lassù
guardando le nostre sconfitte passate,
l’impegno presente e le vittorie future.
Angeli dall’aspetto forte come l’acciaio
che ci aiutate da lassù
vi dimostrate forti e speranzosi.
Angeli dallo sguardo vuoto
che siete sempre con me,
forti fuori ma fragili dentro.
(Luisa Xu)
Poesia degli angeli
Un angelo pensieroso
che un violino sta suonando.
Un angelo misterioso
che sta meditando.
Un angelo con le ali spiegate
e le vesti colorate.
Un angelo che mi dona quiete e pazienza
anche in questa fase di adolescenza.
Angelo, mio protettore
sarò per sempre un tuo ammiratore.
(Blu Giada Buttafava)
Angeli
Angeli,
sapete che da mille anni l’uomo
è un grande cerbiatto,
perennemente inseguito dal suo
cacciatore.
Donne come
fiori
e bambini
come stelle
nel buio del
giorno.
Noi guidati
da voi nel pellegrinaggio
della vita.
Siete come
acqua che scorre
nella casa
del Signore,
pura e
limpida come l’iride della Luna.
L’uomo,
steso per
terra, vorrebbe mettere le ali
e volare fino
al Paradiso e un po’ più su.
(Sara
Guaglione)
(Cassandra
Ramos)
(Annelo
Perndoka)
(Dario
Ghezzi)
(Elena
Xu)
(Ilaria
Oggioni)
(Jerezz
Gumogdal)
(Mao
Lucia Tianyao)
(Silvia
Iubatti)
(Sofiya
Niahu)
Veramente un percorso encomiabile. Complimenti alla prof Clerici ed agli alunni del pomeridiano!
RispondiElimina